L'evoluzione in acquario : un mondo in cinque vetri
L'allevamento dei pesci a scopo ornamentale si perde nei secoli anche se per arrivare a quello che noi oggi intendiamo per acquario, quindi una vasca in vetro dotato di filtraggio e illuminazione bisogna arrivare a tempi ben piu' recenti.
In Italia l'evoluzione dell'acquario avviene , come quasi sempre accade, solo in un secondo tempo rispetto a cio' che invece accade nel resto d'Europa, in particolar modo Germania e Olanda.
Negli anni 50 e 60 il panorama acquariofilia in Italia e' abbastanza desolante, pochissimi negozi e aziende specializzate, un mercato decisamente poco sviluppato. Negli anni 70 il numero degli appassionati comincia a crescere anche se le tecniche disponibili sono ancora abbastanza primitive, acquari molto rustici incollati con mastice, sistemi di filtraggio molto rudimentali, per lo piu' a aria e pochissimi pesci importati , quasi tutti di acqua salmastra.
E' a partire dalla fine anni70/inizi anni 80 che scoppia il vero boom dell'acquariologia, sempre piu' aziende credono nel settore e cominciano ad investire nella ricerca e nella tecnologia, nuovi prodotti vengono creati per facilitare la vita di coloro che scelgono di ospitare in casa i primi acquari prodotti in serie a livello industriale.
Le importazioni di pesci crescono notevolmente,si affacciano sul mercato nuovi esportatori soprattutto dall' Asia che arricchiscono il numero di specie commercializzate.
Dagli anni 80 a venire ad oggi il mercato si e' sviluppato in maniera esponenziale, l'acquario si e' trasformato da oggetto di culto riservato a pochi facoltosi ne l'acquario facile, con costi alla portata di tutti ed accessibile anche alle persone meno abbienti.
Di anno in anno le mode si sono alternate, si e' passati dagli acquari salmastri e dai biotopi degli anni 70, all'acquario olandese degli anni 80 , fino all'acquario naturale degli anni 90 con le concezioni zen di professionisti asiatici per arrivare ai giorni nostri dove spopolano le tecniche di aquascaping con la creazione di panorami subacquei mozzafiato....
Se da una parte pero' la tecnica ha continuato ad evolversi, con l' invenzione costante di nuovi sistemi di filtraggio, di illuminazione, nuove concezioni di manutenzione degli acquari, ahime' lo sviluppo della cultura dell'acquario nelle persone, non e' cresciuto di pari passo.
Purtroppo ad oggi i veri appassionati dell'acquario e dei pesci sono ancora relativamente pochi e per appassionati intendiamo non coloro che acquistano l'acquario d'impulso, magari al supermercato , perche'il bambino vuole i pesci o semplicemente perche' e' d'arredamento e lo mettono al pari di un quadro....
l'appassionato vero e' quello che cerca di ricreare in cinque vetri un piccolo mondo acquatico, e' colui che non sceglie i pesci in base al colore ma che si interessa, si informa e cerca di ospitare in pochi litri d'acqua pesci che possano convivere tranquillamente, originari delle stesse zone tropicali quindi con necessita' ed esigenze similari di allevamento.
Crediamo quindi che questa sia la direzione da seguire, la riproduzione nell'acquario di casa di una piccola parte di natura, ovvero di un biotopo naturale, solo appassionandosi realmente a questo aspetto dell'acquariologia si continuerà nel tempo ad allevare in casa i pesci tropicali, colui che invece vede solo l'aspetto decorativo dell'acquario ben presto lo abbandonerà per dedicarsi ad un altro hobby e la vasca finirà irrimediabilmente in cantina.
Purtroppo molte persone sono disposte a spendere centinaia di euro per la vasca e per gli accessori da utilizzare come lampade ultra-tecnologiche , sistemi di filtraggio all'ultimo grido, ma lesinano quando si tratta di spendere qualche euro in piu' per l'acquisto degli animali .Se un pesce costa al di sopra di una certa cifra e' da scartare a priori, l'elemento di discriminazione nell'acquisto di pesce e' il piu' delle volte solo il prezzo e non il suo stato di salute, questo, non capiamo perché, ma viene messo in secondo piano. Si e' alla ricerca del negoziante che fa il prezzo piu' basso anche se questo il piu' delle volte e' sinonimo di poca cura nel mantenimento degli animali, poco tempo di quarantena e quindi poco garanzia sullo stato di salute.
Il futuro quindi, se un futuro vorremmo avere, dovra' portare ad una maggiore sensibilizzazione della cultura delle persone verso i pesci e gli animali in generale. Prima di acquistare un acquario occorre informarsi bene al pari di quando si decide di allevare un cane o un gatto, i pesci sono animali viventi che vanno rispettati nel loro ambiente, occorre dedicare loro solo un po' di tempo ma se di passione vera si tratta questo tempo sara' prezioso e non una perdita....
VISTA: La vista e' uno dei sensi che il pesce ha sviluppato di meno, viene utilizzata per nutrirsi, captare movimenti e in linea di massima sfuggire ad eventuali aggressori nel caso di tratti di pesci predati. Piu' il pesce vive in acque profonde, minore e' la sua capacita' di vedere tanto e' vero che ci sono pesci che hanno atrofizzato gli occhi fino a farli sparire, tanto da risultare completamente ciechi.
Nella maggior parte dei pesci gli occhi sono posizionati ai due lati esterni, cio 'gli consente di avere una vista a 360° gradi , la visione e' monoculare ovvero ogni occhio riesce a mettere a fuoco oggetti diversi indipendentemente l'uno dall'altro. Nei pesci predatori gli occhi invece sono molto ravvicinati, cio' consente loro di avere una migliore visione, di mettere a fuoco lo stesso oggetto e quindi anche le prede.
UDITO
: i pesci percepiscono i suoni in maniera differente da come siamo abituati noi e altri animali terrestri.
Non sono infatti dotati di vere e proprie orecchie esterne ma riescono a captare i suoni e le vibrazioni attraverso un organo interno,collegato al cervello e formato da due cavita' contenenti un liquido sieroso e corpuscoli calcarei che e' lo stesso utilizzato dal pesce per il suo equilibrio.
TATTO: il tatto viene utilizzato molto poco dai pesci. Alcuni pesci utilizzano le pinne ventrali e i barbigli per riconoscere se l'oggetto e' commestibile , questo perche' in questi organi sono presenti i recettori del gusto. In linea di massima un pesce struscia con il corpo semplicemente per togliersi i parassiti presenti sulla pelle.
GUSTO: il gusto viene generalmente recepito all'interno della bocca e del cavo faringeo attraverso sensori che riescono a distinguere il cibo da altre sostanze pericolose o poco appetitose. Per questo motivo il pesce assaggia tutto quello che gli capita a tiro, sputando poi fuori quello che ritiene non gradito. Anche i barbigli posizionati intorno alla bocca svolgono un ruolo molto importante cosi come le pinne ventrali che in una famiglia di pesci a cui apparatengono i gourami (trichogaster, colisa,betta, macropodus, ecc ecc ) sono molto sviluppate e allungate e rivestono un fondamentale ruolo tattile-olfattivo
OLFATTO: La gran parte dei pesci, ad eccezione dei pesci con apparato boccale a ventosa, non utilizza le narici per respirare. I pesci, non avendo un naso con cui odorare e respirare, utilizzano, per fiutare cibo, delle piccole rosette sensorie, presenti in numero elevatissimo nelle narici, collegate al cervello. Solitamente i pesci ne posseggono due, una anteriore e una posteriore: l'acqua entra, pompata da muscoli, nelle narici anteriori, ed esce, dopo essere passata attraverso le rosette sensorie, dalle narici posteriori. In alcune specie con capacità visive limitate, e' presente una doppia coppia di narici, così che l'olfatto ne risulta notevolmente potenziato.
I pesci sono dotati di un ulteriore organo di senso non presente in altri animali se non in alcuni anfibi in stato larvale: la linea laterale visibile anche ad occhio nudo che parte dagli opercoli e arriva fino alla coda dell'animale.
La funzione di questa linea e' quella di far percepire anche variazioni di bassa frequenza e deboli campi elettrici, il pesce la utilizza per evitare scontri con oggetti fissi ed in movimento e nel caso di pesci con poca capacita' visiva anche per l' individuazione del cibo.